{"id":79,"date":"2020-08-12T17:38:51","date_gmt":"2020-08-12T17:38:51","guid":{"rendered":"https:\/\/archiviobaldissero.000webhostapp.com\/?page_id=79"},"modified":"2022-09-21T15:27:51","modified_gmt":"2022-09-21T13:27:51","slug":"archivio-storico","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/archivio-storico\/","title":{"rendered":"Archivio"},"content":{"rendered":"\n
L\u2019inventario \u00e8 consultabile online cliccando sul pulsante:<\/strong><\/h5>\n\n\n\n
\n
ARCHIVIO<\/strong><\/a><\/div>\n<\/div>\n\n\n\n

Il lavoro<\/strong><\/h2>\n\n\n\n

Il riordino archivistico \u00e8 stato realizzato nel 2012 nell\u2019ambito del Polo archivistico Torino-sud con il contributo della Regione Piemonte – settore Archivi e Biblioteche e nel 2020 la banca dati \u00e8 stata riversata da Guarini Archivi a Memora il nuovo software di Regione Piemonte.<\/p>\n\n\n\n

Il riordino informatizzato ha interessato l\u2019archivio storico comunale, che include anche i fondi cosiddetti \u201caggregati\u201d (archivi prodotti da enti secondari istituiti per svolgere alcune funzioni su \u201cdelega\u201d del comune), in tutto i seguenti dieci archivi:<\/p>\n\n\n\n

  1. Archivio storico comunale (1634 – 1972)<\/li>
  2. Stato civile italiano (1804 \u2013 2005)<\/li>
  3. Congregazione di Carit\u00e0 (1814 \u2013 1937)<\/li>
  4. Ente Comunale di Assistenza (1937 \u2013 1979)<\/li>
  5. Giudice Conciliatore (1874 \u2013 2000)<\/li>
  6. Consorzio per la nomina del Segretario (1898 \u2013 1979)<\/li>
  7. Consorzio per il servizio Veterinario (1894 \u2013 1979)<\/li>
  8. Consorzio per i Servizi Sanitari (1892 \u2013 1981)<\/li>
  9. Opera Nazionale Maternit\u00e0 Infanzia (1926 \u2013 1966)<\/li>
  10. Societ\u00e0 filarmonica (1887 – 1894)<\/li><\/ol>\n\n\n\n

    La documentazione \u00e8 collocata su scaffali metallici aperti, nel locale archivio dell\u2019edificio comunale.<\/p>\n\n\n\n

    Stato di fatto e scelte archivistiche<\/h2>\n\n\n\n

    Prima dell\u2019intervento di riordino la documentazione si presentava gi\u00e0 ordinata in faldoni disposti su scaffali metallici, ma la parte storica era frammista alle carte dell\u2019archivio di deposito e a materiale a stampa. Parte della documentazione precedente al 1900, in particolare i registri delle delibere del Consiglio, si trova in pessimo stato di conservazione e presenta grossi danni da umidit\u00e0 che la rendono non consultabile.
    Si \u00e8 rinvenuto un inventario risalente al 1734 prima traccia di ordinamento archivistico<\/p>\n\n\n\n

    \u00c8 stato dunque necessario definire e capire meglio il materiale documentario rinvenuto, suddividendolo in diversi gruppi attraverso le seguenti successive fasi di lavoro:<\/p>\n\n\n\n

    • individuazione e separazione delle carte dell\u2019archivio storico che nel 2012 terminava con l\u2019anno 1972 (per gli affari chiusi da pi\u00f9 di 40 anni) da quelle appartenenti al deposito e anche dal materiale a stampa.<\/li>
    • Individuazione delle serie omogenee (volumi e registri, raggruppati per omogeneit\u00e0 di procedimento amministrativo e tipologia) di pertinenza del Comune e loro separazione da quelle prodotte da altri enti e considerate, quindi, archivi aggregati. Per questo motivo tali serie sono state estratte dalla corrispondenza comunale dove erano in parte collocate (per improprio uso del titolario della corrispondenza, che prevede ad esempio carteggi con la Congregazione di Carit\u00e0 nella categoria II, e nella categoria VII con il Giudice Conciliatore) e riunite dapprima solo in base al singolo ente produttore, poi in una struttura che ne rispecchia le funzioni<\/li>
    • Individuazione e analisi della documentazione del carteggio comunale (corrispondenza varia e circolari, stampati, etc.), gi\u00e0 suddivisa nelle diverse categorie e classi<\/li>
    • Ricognizione della documentazione conservata nei locali degli uffici comunali, come i registri dello Stato Civile e le deliberazioni originali.<\/li><\/ul>\n\n\n\n

      Tra le carte d\u2019archivio non \u00e8 stato ritrovato nessuno strumento inventariale a cui fare riferimento per il riordino ma \u00e8 stata ritrovata la delibera del Consiglio Comunale del 28 giugno 1979 relativa alla nomina del nuovo archivista, Giannino Franco, che assunse l\u2019incarico di riordino dell’archivio.
      Risulta evidente l\u2019ordinamento dato da quel riordino grazie alle segnature visibili in fase di schedatura sui faldoni e sui singoli fascicoli contenuti nei faldoni.<\/p>\n\n\n\n

      La documentazione pi\u00f9 antica \u00e8 secentesca e si presentava ordinata in faldoni numerati da 1 a 102 secondo materie simili a quelle previste dalla Circolare Ministeriale Astengo del 1897, relative alle XV categorie, ma senza classificazione in categoria (correttamente, essendo documentazione pre-Astengo).<\/p>\n\n\n\n

      La documentazione novecentesca, invece, si presentava suddivisa in categorie e classi (nei singoli fascicoli si trovano, a volte, carte di epoca precedente al 1897, inserite insieme a carte pi\u00f9 recenti, spesso con archi cronologici anche molto ampi) e vi erano inserite anche alcune serie tipologiche come le deliberazioni, gli esercizi finanziari, i registri scolastici, le liste di leva. Su alcune camicie, presumibilmente degli anni \u201930 del \u2018900, vi erano segnature e titoli originali che evidenziavano un precedente riordino dell\u2019archivio, utilizzate per il nuovo riordino con la correzione del titolo e della classe.<\/p>\n\n\n\n

      Le carte ordinate in serie, ed in particolare quelle relative alle liti e alle cause del \u2018600 \u2013 \u2018700 presentano segnature originali (C6\/C7\/C8\/C9\/C10\/C11) di cui non si sono trovati strumenti per identificarne il senso.<\/p>\n\n\n\n

      Sulla base degli elementi rilevati, non avendo possibilit\u00e0 di ricostruire un ordinamento precedente, si \u00e8 scelto di applicare la suddivisione in serie per la documentazione del periodo pre-Astengo e di mantenere la ripartizione del carteggio in categorie e classi data dal riordino del 1979, estrapolando, tuttavia, da questo materiale, come gi\u00e0 evidenziato, la documentazione afferente alle serie e agli archivi aggregati.<\/p>\n\n\n\n

      Schedatura e riordinamento<\/h2>\n\n\n\n

      L\u2019archivio \u00e8 stato riordinato utilizzando il software applicativo \u201cGuarini Archivi\u201d, (elaborato dalla Regione Piemonte con il supporto informatico del CSI Piemonte) attraverso le seguenti operazioni:
      \u2022 schedatura dettagliata di tutte le unit\u00e0 archivistiche individuate (quasi sempre fascicoli o di registri) tramite una scheda informatica che contiene, incasellate in alcuni campi, tutte le informazioni utili alla caratterizzazione di ciascuna unit\u00e0. (La descrizione operata in tali campi \u00e8 avvenuta nel pieno rispetto delle norme I.S.A.D., regole internazionali di descrizione archivistica). Contemporaneamente apposizione su ognuna di esse (fascicolo o registro) di un numero provvisorio e progressivo.
      \u2022 Inserimento virtuale di ogni scheda informatica nella struttura archivistica informatica (albero) che descrive, articolandoli, i fondi individuati, e nel caso di quello principale al suo interno riproduce le serie isolate e il titolario di classificazione del carteggio.
      \u2022 Alla fine della riconoscibilit\u00e0 di tutto il materiale documentario, assegnazione ad ogni scheda di un numero definitivo formato da codice costituito dalla sigla del fondo che la contiene (ad es. ASC per l\u2019Archivio storico) con relativa attribuzione di una numerazione di corda progressiva univoca.
      \u2022 Apposizione di un\u2019etichetta identificativa su ogni unit\u00e0 archivistica portante il numero definitivo; quindi distribuzione dei fascicoli in faldoni, anch\u2019essi sostituiti e collocati in armadi aperti metallici al piano interrato del locale archivio. L\u2019etichetta di ciascun faldone riporta l\u2019intervallo dei fascicoli contenuti e l\u2019anno di riordino.
      \u2022 Produzione del presente inventario.<\/p>\n\n\n\n

      Guida alla lettura del database. I campi della scheda<\/h2>\n\n\n\n

      All\u2019interno della struttura informatica creata nel software<\/em> \u201cGuarini Archivi\u201d sono inserite tutte le schede, ognuna delle quali rappresenta un\u2019unit\u00e0 archivistica (ossia un fascicolo, un registro, etc.). \u00a0Su CollectiveAccess \u00e8 identico. Ogni scheda informatica \u00e8 composta da quattordici campi, qui sotto evidenziati:<\/p>\n\n\n\n

      • archivio: campo che contiene l\u2019intitolazione del soggetto produttore dell\u2019ente che ha prodotto, nel corso della sua attivit\u00e0, un complesso di documenti;<\/li>
      • codice paese: campo in cui \u00e8 riportato il paese di appartenenza del soggetto produttore;<\/li>
      • istituto di conservazione: campo in cui \u00e8 indicato l\u2019ente presso il quale si conserva il fondo;<\/li>
      • segnatura definitiva: campo in cui \u00e8 riportato il numero progressivo dato ad ogni fascicolo;<\/li>
      • segnatura \u201coriginale\u201d: campo in cui sono riportati, quando presenti, il numero di categoria, di classe e di fascicolo attribuiti all\u2019unit\u00e0 archivistica (oppure al faldone nel quale questa si trovava);<\/li>
      • titolo originale: campo in cui \u00e8 stato riportato, quando presente, il tenore del titolo apposto alle carte in origine, generalmente coevo al documento stesso;<\/li>
      • titolo attribuito: campo nel quale si \u00e8 andato a specificare il contenuto del fascicolo qualora le informazioni relative al suo contenuto non fossero risultate chiare o corrette nel titolo originale, oppure quando il fascicolo non porta titolo in origine;<\/li>
      • contenuto: campo in cui sono segnalati dati integranti le informazioni di carattere specifico riguardanti il fascicolo, come documenti notevoli contenuti nel fascicolo e chiarificazioni necessarie per la corretta comprensione delle tematiche contenute nel fascicolo stesso;<\/li>
      • estremi cronologici: campi in cui sono riportate le datazioni di ogni unit\u00e0 archivistica (anno, mese, giorno iniziali e finali) o datazioni meno esatte (mese o anno);<\/li>
      • note alla data: campo nel quale sono contenute informazioni suppletive ai campi relativi alla datazione;<\/li>
      • aspetto fisico: campo in cui sono segnalati i caratteri tipologici dell\u2019unit\u00e0 archivistica;<\/li>
      • lingua: campo in cui viene rimarcata la lingua in cui \u00e8 stato scritto un documento quando non lo \u00e8 in italiano;<\/li>
      • note: campo in cui sono segnalati dati integranti le informazioni di carattere generale del fascicolo, in particolar modo appunti sullo stato di conservazione quando precario;<\/li>
      • campo del compilatore: campo nel quale \u00e8 contenuta la \u201cfirma del compilatore\u201d oltre le date di formazione e modifica della scheda.<\/li><\/ul>\n\n\n\n

        Note conclusive e di aggiornamento<\/h2>\n\n\n\n

        1) Circa un anno dopo questo riordino sono state rinvenute carte appartenenti all\u2019archivio storico. Il lavoro era ormai terminato e quindi \u00e8 stata creata un\u2019appendice all\u2019inventario, i documenti sono fisicamente collocati in coda all\u2019archivio gi\u00e0 etichettato. La numerazione ricomincia da 1 e la sigla \u00e8 la stessa di prima ASC con per\u00f2 l\u2019aggiunta di una a minuscola che significa appendice, vale a dire che la sigla ASC \u00e8 diventata ASCa.<\/p>\n\n\n\n

        2) Nel 2020, come gi\u00e0 detto, il database \u00e8 stato riversato sul software di nuova generazione Memora e la consultazione on line avviene su questo nuovo database, ma i campi sono sempre gli stessi sopra descritti. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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